#138 – L’epidemia in World of Warcraft

Pillole di Bit
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#138 - L'epidemia in World of Warcraft
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Nel 2005 ci fu, a causa di un bug, un’epidemia in un gioco di ruolo online, un evento studiato ancora adesso dagli epidemiologi. Vi racconto cosa è successo

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Ciao a tutti e bentornati all’ascolto di Pillole di Bit, questa è la puntata 138 e io sono, come sempre, Francesco, sempre in casa, per il momento sano.

World of Warcraft è un MMORPG molto famoso, ma qui siamo su Pillole di Bit e partiamo sempre dalle basi.
L’acronimo MMORPG sta a Massive Multiplayer Online Role Play Game, che tradotto è un gioco di ruolo on line per un sacco di gente in contemporanea.
Ti compri il gioco, lo installi sul tuo PC, fai l’abbonamento e giochi online, non c’è un altro modo di giocarci, solo online.
Crei il tuo personaggio e lo fai vivere in un mondo fantasy che esiste sui server della Blizzard dal 2004.
Fermi tutti.
Un videogioco che è ancora attivo adesso, nel 2020 e che è uscito nel 2004, 16 anni fa. Ebbene sì.
Ci giocano circa 5-6 milioni di persone e ha avuto un picco di 12 milioni di iscritti nel 2010, almeno così dice la Wiki.
Dicevamo, ti registri, fai il tuo personaggio ed entri in un mondo fantasy, dove incontri altri personaggi, avatar di persone reali e personaggi che fanno parte del gioco, ma che sono gestiti dai server, detti personaggi non giocanti, in gergo PNG.
Vivi la tua vita in questo mondo, fai crescere il tuo personaggio a suon di avventure e battaglie, ti fai degli amici, ti organizzi con loro e magari vai ad affrontare quel dungeon o quel cattivo molto potente, perché da solo no potresti farcela.. C’è gente che si è anche incontrata nel mondo reale, dopo aver passato decine e decine di ore affiancati in battaglia nel mondo virtuale di World Of Warcraft.
Se le cose vanno male, il personaggio potrebbe anche morire, vanificando, del tutto o in parte, il lavoro fatto per farlo crescere e potenziare.
Per questo motivo i giocatori sono molto affezionati al proprio personaggio e lo curano in modo particolare.
Ma perché sto parlando di un videogioco?
Potrebbe essere perché in questo periodo, complice lo stare a casa, ho ripreso un po’ anche se la mia mano non è abile e la mia costanza e pazienza non sono all’altezza, ma non è per questo motivo.
Sto parlando di World of Warcraft perché, magari lo avrete sentito già da altre fonti, è stato oggetto di un bug di programmazione talmente strano, che in questo periodo di contagio, è tornato alla memoria di molti.
Nel 2005 la Blizzard ha pubblicato un’avventura con un cattivo finale che, tra le sue caratteristiche, infettava i giocatori che cercavano di ammazzarlo con una specie di virus, che faceva perdere loro dei punti vita anche dopo lo scontro.
Questa infezione si sarebbe dovuta risolvere uscendo dal dungeon.
Ma no fu così.
Perché l’infezione veniva passata agli animali da compagnia dei personaggi, che a loro volta la passavano agli altri personaggi giocanti e non giocanti all’interno dei server.
Se i personaggi giocanti morivano a causa dell’infezione, i PNG, non avendo loro punti vita da consumare, diventavano veicoli asintomatici del virus.
Vi ricorda qualcosa?
In breve tempo il virus si è espanso in molti dei server di gioco, creando non pochi problemi a tutti i personaggi giocanti.
I personaggi, essendo a loro volta gestiti da persone vere, hanno iniziato a comportarsi nei modi più disparati.
C’è chi è scappato per non non farsi infettare o per evitare di infettare gli altri.
I personaggi con poteri magici e curativi hanno iniziato a raggrupparsi e a fornire cure gratuite a chi era malato e non voleva perdere il proprio personaggio.
Alcuni malati sono andati ad infettare interi paesi di proposito, dei veri untori.
Alcuni villaggi si sono completamente svuotati, perché buona parte della popolazione è morta e chi ha potuto è fuggito per evitare di morire.
Insomma, un’epidemia in piena regola.
Blizzard ha risolto, dopo pochi giorni, facendo un reset dell’intera infrastruttura, rimuovendo l’agente patogeno digitale e fermando così l’infezione.
Nel mondo reale non esiste in tasto reset, ma la reazione all’epidemia è stata oggetto di studio serio, perché, a differenza delle simulazioni matematiche, all’interno di questa epidemia c’è stato il fattore umano, che con una simulazione matematica è impossibile da prevedere.
Un evento digitale di 15 anni fa che torna, perché alla fine, nel mondo reale, sta succedendo una cosa molto simile, un mondo reale che non ha il tasto reset e che sta cercando di affrontarla come può.

I contatti
Trovate tutti i contatti e i modi per sostenermi in questo progetto direttamente nelle note di questa puntata o sul sito www.pilloledib.it, mi trovate su twitter, nel gruppo telegram, il canale che preferisco e che ormai conta più di 240 iscritti, oppure via mail, se volete scrivere di più.
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Grazie a chi ha donato in questa settimana!

Tip

Abbiamo parlato di videogiochi, di epidemia e di stare a casa, quindi il tip di questa settimana è un gioco di quelli che una volta dentro non ne uscite più per giorni interim di quelli che chi vive con voi vi dovrà staccare la corrente al PC per farvi alzare per andare a mangiare o a dormire la sera. Si chiama Paperclips, non ha grafica, non ha bisogno di essere installato da nessuna parte e si gioca direttamente da browser.
Siete un magnate delle graffette per la carta e iniziate a costruirne una per ogni click che fate sull’apposito bottone.
Dovete mettere il prezzo giusto per poterle vendere e poi, man mano che il gioco evolve vi troverete e comprare i sistemi automatici che fanno le clips, l’approvvigionamento automatico del filo di ferro e talmente tante altre cose che dopo qualche ora, che vi sarà volata via, avrete prodotto qualche miliardo di clips e vorrete produrne ancora di più. Buon divertimento!
Ci sono anche le app per Android, Iphone e lo shop con le magliette, come al solito, il link sta nelle note dell’episodio con lo sbrogliato della puntata https://www.decisionproblem.com/paperclips/index2.html

Questa è una comunicazione di servizio e di sicurezza. Se avete acquistato e usate dietro mio consiglio il famoso router giallo, di marca GLI-NET, o anche un altro router dello stesso produttore, è necessario aggiornare un componente del firmware OpenWRT, che risulta essere affetto da una grave vulnerabilità uscita proprio in questo mese di marzo 2020, nelle note dell’episodio, come di consueto, il link all’articolo e alla procedura per l’aggiornamento. https://medium.com/glinet/urgent-update-to-repair-the-critical-ppp-daemon-flaw-on-gl-inet-openwrt-routers-4e4827ab672c

Bene è proprio tutto, non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento alla prossima puntata, se non casca il mondo.

Ciao!