#327 – Braccialetti al concerto

Pillole di Bit
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#327 - Braccialetti al concerto
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Se siete stati a un grande concerto, potrebbero avervi dato un braccialetto che durante l’evento ha cambiato colore, si è acceso e spento e ha fatto parte della coreografia, senza che voi abbiate fatto niente. Questo prodigio tecnologico è abbastanza banale tecnologicamente, ma di grande effetto. Grazie a Federico che mi ha posto la domanda e mi ha dato l’idea per approfondire.

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Negli ultimi anni, se siete stati a grandi concerti allo stadio o se avete visto dei video, vi sarete accorti dell’evoluzione di quello che un tempo erano gli accendini, vi siete mai chiesti come fosse possibile che ne facessero entrare a migliaia e non sia mai successo niente di catastrofico? Io spesso.
Dopo gli accendini sono arrivati i led o flash dei telefoni cellulari, molto più sicuri, forse meno poetici.
Adesso entrate ed ecco che vi danno un braccialetto, lo indossate e questo durante il concerto fa giochi di luce, insieme alle decine di migliaia di altre persone, in tutto lo stadio, creando coreografie mozzafiato e spettacolari.
Ma che magia c’è dietro?

Non amo molto la folla.
Non vado spesso a concerti negli stadi, preferisco ascoltare la musica in cuffia a casa.
Ma io sono un orso e questo non vuol dire che siano eventi spettacolari, anzi, ad essere sincero, spesso, quando vado ad eventi di questo tipo, passo un tempo esageratamente lungo a guardare le luci, gli impianti, la console dove fanno tutto e vorrei fortissimamente essere lì, sia mentre montano che durante l’evento. Questo da sempre, fin da piccolo.
Se qualcuno mi fornisce un pass per un concerto qualunque all’Isozaki o allo stadio a Torino nella regia, dove posso vedere come funziona, gli regalo il kit completo di adesivi, magnete, portachiavi e spilla.
Vi lascio nelle note un timelapse di come i Rammstein preparavano gli stadi per il loro tour del 2022, una figata pazzesca.
Ho visto più di un video con queste coreografie fatte da tutti i braccialetti dati agli spettatori, la cosa, non mi ha stimolato subito, ma quando Federico, conduttore del podcast Easy Apple mi ha mandato un audio, ecco, la scintilla è partita e la scimmia si è impossessata di me.

Avevo l’obbligo morale di sapere come funzionano questi braccialetti, che in effetti sembrano le cavigliere dei carcerati, ma andiamo avanti.
Dopo che ho sentito la domanda, prima di andare a cercare, ho pensato a come avrei fatto io.
Stavo facendo altro, non avevo modo di riprendere il telefono e cercare su Google e ho immaginato un progetto di questo genere.
Poi ho trovato le informazioni che mi servivano e, per la miseria, lo avrei fatto uguale.
Se mi fosse venuto in mente per tempo sarei ricco, credo.
Una puntata propedeutica per capirne il funzionamento è la 176, sulle etichette segnaprezzo.
Come può esserci un paragone? Vi assicuro che c’è.
Arthur C Clarke formulò tre leggi e la terza recita “Qualunque tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia”
E tutto questo, non è magia, come potrebbe sembrare, comandare decine di migliaia di braccialetti a distanza in uno stadio, in sincrono. È solo tecnologia, scopriremo, anche abbastanza banale.
Di fatto c’è un produttore che fa questi braccialetti, ne fa di due tipi, uno è vincolato alla posizione del vostro biglietto nello stadio o nel palazzetto, l’altro no, ve lo danno a caso quando entrate.
Il braccialetto è composto da una scheda elettronica, tutto sommato semplice con una batteria, un controller per LED colorati abbastanza potenti e un ricevitore. In un caso un’antenna a radiofrequenza e in un altro un ricevitore a infrarossi, tipo quello dei telecomandi della TV.
Partiamo dal più semplice, quello a radiofrequenza.
Ci va un po’ di preparazione logistica prima dell’evento.
I braccialetti vanno programmati in base a quale sezione dello stadio saranno distribuiti, poi viene piazzata una centralina di controllo in cabina di regia e un sistema di diffusione a radiofrequenza, tipo il wifi, ma su frequenze diverse, immaginate un enorme telecomando del cancello del box, in modo da coprire tutto lo stadio.
Quando si vuole fare il gioco di luci, viene trasmesso un segnale che raggiunge tutti i braccialetti che, in parole povere dice “se sei programmato con il codice 1 accenditi in rosso, se sei programmato con il codice 2, accenditi in blu, se sei programmato con il codice 3, spegniti”.
In regia premono i pulsanti di questo enorme telecomando del cancello e, al posto di attivare un motore, comandano i led di migliaia di braccialetti
O mille altre varianti.
Queste varianti possono essere programmate e trasmesse in anticipo, per esempio per essere allineate sulla musica o sullo spettacolo, oppure possono essere comandate a mano tramite una specie di mixer.
Il limite di questo sistema è che va per blocchi e se le persone si spostano, i colori possono contaminare blocchi diversi e potreste vedere un braccialetto rosso in un blocco che dovrebbe essere tutto blu.
Questa cosa si risolve e si migliora con la versione a infrarossi.
L’infrarosso è sempre un’onda radio trasmessa nell’etere, ma essendo molto vicina allo spettro luminoso ha alcune caratteristiche molto interessanti.
La prima è che i nostri occhi non la vedono, posso illuminare con l’infrarosso e trasmettere dati ovunque voglia senza dare fastidio a nessuno.
Nessuno vede e non fa male agli occhi o alla pelle. Neanche ad altri dispositivi, come ai sensori delle fotocamere che telefoni, che hanno un apposito filtro.
La seconda è che non crea disturbo a nessun’altra apparecchiatura, ok, nessuno si porta una TV allo stadio, problema risolto.
la terza è che, come la luce, se messa su un proiettore, può essere molto focalizzata e, come i fari luminosi, posso illuminare, con delle apposite maschere, facendo dei disegni.
Usando un codice a rapidi impulsi posso anche trasmettere dati.
I braccialetti a IR, al posto dell’antenna a radiofrequenza hanno un sensore che riceve gli infrarossi, esattamente come i vecchi televisori, anche se è vero che quelli nuovi ormai hanno i telecomandi a radiofrequenza.
Tra i vari impianti del concerto vengono installati dei proiettori, come quelli delle luci che si muovono, ma ad infrarosso.
Adesso immaginiamo di trasmettere in un certo punto dello stadio un fascio ad infrarosso contenente un impulso di dati che dica “accenditi con il colore verde”.
Tutti i braccialetti che verranno raggiunti da questo fascio di luce invisibile si accenderanno di verde, quando il fascio smette, si spengono.
Se io metto una maschera davanti al fascio e faccio in modo che sia a forma di stella, sugli spalti vedrò una stella verde accendersi.
Essendo un proiettore mobile, posso muovere questo illuminatore invisibile e la stella verde si muoverà, perché mano mano che nuovi braccialetti vengono colpiti si accenderanno e quelli che usciranno dal raggio infrarosso si spegneranno
Intuito come funziona il sistema, basta divertirsi a illuminare con vari fari ad infrarosso varie zone dello stadio per comporre giochi luminosi, scritte, simboli, bandiere e tutto quello che si vuole.
Il limite sono i colori che possono emettere i braccialetti e quanto sono grandi i proiettori a infrarosso.
Per l’ambiente, a fine evento devono essere restituiti in appositi cesti, tanto, a casa non sarebbero utilizzabili.
Nelle note vi metto un video interessante del Wall Street Journal e il sito del produttore

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Siamo arrivati alla fine di questa puntata di Pillole di bit, vi ricordo che tutti i link relativi alle cose dette sono nelle note, che trovate sulla vostre app o sul sito.
Io sono Francesco, produttore e voce di questo podcast e vi do appuntamento a lunedì prossimo, per la prossima puntata, disponibile su Feed RSS, o su tutte le piattaforme di podcast, vi registrate e la puntata vi arriva automagicamente.

Grazie per avermi ascoltato!

Ciao!

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