#336 – Powerline

Pillole di Bit
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#336 - Powerline
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I sistemi ad onde convogliate permettono di usare cavi dedicati a una funzione, per farci passare dentro dei dati, a frequenze più alte. Con questo sistema si può avere una trasmissione dati su cavo, senza passare cavi

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Sono poche le persone fortunate che hanno la possibilità di passare i cavi di rete in tutta la casa, dove effettivamente c’è bisogno che arrivi un cavo.
Tutti sanno, e se non lo sapevate, adesso vi rendo edotti, che una connessione di rete con il cavo è infinitamente meglio di una connessione WiFi.
È meglio per stabilità, immunità ai disturbi e velocità, non si discute.
Ma far arrivare un cavo di rete dove serve è maledettamente complicato a volte, soprattutto se la casa dove si vive è in affitto o se non si vogliono far passare canaline nuove.
Far passare cavi di rete nelle canaline dei cavi della corrente non si può fare, funziona, ma non si può.
E quindi, se voglio una connessione cablata in un punto dove la WiFi non arriva facilmente, come faccio?
Uso le onde convogliate.

Lo so, mi sa che vi aspettavate l’ennesima puntata rancorosa contro AGCOM e la roba sull’accesso ai siti per adulti con verifica della maggiore età con SPID o CIE. No, basta. Non ne posso più di essere arrabbiato, per adesso torniamo in tema e faccio le puntate che voglio io, non dettate dalle banderuole politico-tecniche del momento, continuo a raccontarvi come funziona la tecnologia. Poi, in futuro, vediamo.

In casa abbiamo tutti un impianto che arriva ovunque, in ogni stanza, in più punti per ogni stanza: è l’impianto elettrico.
Ne ho parlato diffusamente nella puntata 259.
L’impianto elettrico porta 3 cavi dal contatore a tutte le prese, a noi oggi interessano quelle, più che il resto, in tutta la casa.
Se, tolta la corrente, testiamo la continuità elettrica del filo della fase, sarà validata positivamente in tutte le prese di tutta la casa.
Questo a patto che l’impianto sia monofase, facciamo le cose facili.
La stessa cosa vale per il filo del neutro, la continuità sarà validata in tutte le prese di casa.
Questo vuol dire che se noi trasmettiamo un qualsiasi segnale elettrico sulla fase di una presa, lo ritroveremo su tutte le altre, idem sul neutro.
Ma nei cavi dell’impianto elettrico passa la 220V in alternata a 50Hz, non è che possiamo spillare il filo e trasmettere un segnale a caso, è pericoloso! E soprattutto c’è già qualcosa su quei cavi.
Esatto.
VI ricordate le prime ADSL?
Abbiamo trasmesso un segnale digitale sul doppino telefonico dove passavano già le telefonate analogiche.
E i due servizi coesistevano.
Se siete troppo giovani per ricordarvelo, sono molto felice per voi.
Usando un sistema molto simile possiamo sfruttare i cavi dell’impianto elettrico per trasmettere altri segnali oltre alla corrente.
Facciamo l’inverso del Power over ethernet, puntata 243, dove trasmettiamo corrente oltre a un segnale digitale.
Se creiamo un dispositivo che, collegato ad una presa, prende la corrente da questa e si alimenta, lo possiamo accendere, abbiamo già tolto un problema.
Poi, visto che la 220Vac lavora sui 50 o 60Hz, abbiamo ancora un sacco di frequenze su cui lavorare.
Possiamo modulare dei dati all’interno dei fili su frequenze più alte.
Questo dispositivo genera una portante nello spettro dei MHz, molto più alta delle decine di Hz della 220Vac
All’interno di questa portante trasmette dei dati in digitale, che si propagano su tutti i fili dell’impianto.
Se io metto un altro dispositivo in un’altra presa, con un filtro, isolerà la frequenza di trasmissione dati da quella della 220V e, dalla frequenza più alta, estrapolerà i dati trasmessi dal primo dispositivo.
Come vengono generati questi dati da trasmettere?
Banalmente, i dispositivi hanno almeno una presa ethernet alla quale collego i cavi.
Da una parte, ad esempio, collego il cavo di rete che arriva dal router, dall’altra parte collego il cavo che poi arriverà sulla console in tavernetta, dove il WiFi non arriva.
Oppure collego uno switch, al quale collego la console, la TV e un access point wifi così ho coperto anche la tavernetta.
I dispositivi che generano il collegamento powerline sono completamente trasparenti nella rete dati, non hanno indirizzi IP e non fanno routing del traffico, funzionano proprio come se fossero un’estensione del cavo di rete.
Posso anche aggiungerne più di due, a questo punto l’impianto elettrico si trasforma in un grande switch.
Ogni volta che aggiungo un dispositivo, non ho mai provato di marca e modelli mischiati, meglio mettere tutto dello stesso tipo, per agganciarlo alla rete esistente, bisogna fare pairing con uno di quelli già attivi, premendo un bottone, così, se siete in un posto condiviso, con lo stesso impianto elettrico, siete tranquilli che nessuno si può attaccare alla vostre rete powerline in modo fraudolento.
E tutti quelli collegati nel condominio? Il mio segnale potrebbe andare in giro.
No, la cosa interessante è che il contatore che avete in cantina o a casa ha un filtro passa basso e il segnale del powerline non passa, i vostri dati restano isolati in casa vostra e non si danno fastidio con eventuali altri dispositivi powerline degli appartamenti vicini.
Come sono le prestazioni?
Molto variabili
Se un cavo di rete cat5e fatto bene tira fino a 10Gb fino a 45m senza problemi o 1Gb fino a 90m, con il powerline cambia in base a che dispositivi comprate, di che qualità sono e come è fatto il vostro impianto. Cambia anche se mettete i dispositivi su un ciabatta o su una presa direttamente a muro e cambia quanto sono lontane tra di loro le due prese con i dispositivi connessi.
Io, ad esempio, ho una coppia di TP-link da 50€ per collegare il mio appartamento al 5° piano con la cantina al -1, dove ho fatto portare un cavo direttamente dal contatore. Ci arrivo, controllo un piccolo AP WiFi, la telecamera e una shelly, ma non potrei mai portare giù un NAS, non va a più di 10Mbps.
Ci sono alcuni sistemi che, oltre ad avere una porta ethernet per un cavo, hanno delle antenne e fanno anche da access point wifi, funzionano molto, molto meglio di un repeater wifi, a patto che l’impianto tenga bene le onde convogliate, ovviamente.
La trasmissione dati ad onde convogliate viene anche usata in altri sistemi, oltre all’estensione delle reti ethernet.
Ci sono dispositivi domotici che la usano, a bassa velocità, per il controllo, senza dover passare attraverso connessioni radio dedicate o ulteriori cavi, sono già alimentate dalla 220V, nei cavi ci passano i comandi
Il gestore della rete elettrica usa le onde convogliate per raggiungere tutti i contatori elettrici e fare le teleletture.
Sempre riferito al contatore, se avete quello di nuova generazione, che loro chiamano 2G, nome infelice, visto che ricorda la vecchissima modalità di trasmissione dei telefoni cellulari, potete comprare il dispositivo da collegare, guarda caso, ad una presa, per avere la lettura dei consumi in tempo reale, anche questo funziona ad onde convogliate.
Per finire, alcuni sistemi di comunicazione della circolazione ferroviaria passano attraverso la catenaria del treno, di cui vi ho parlato nella puntata 43, avvengono attraverso onde convogliate.
Siamo bravi a sfruttare tutto il possibile sui cavi che abbiamo, visto che passarli ha un certo costo in materiali e manodopera.

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Una tra le cose più cercate da sempre, me lo ricorda da quando usavo Windows 95, sono degli sfondi del desktop belli. La scelta non è facile e trovare cose che piacciano è un’attività lunga e tediosa.
Io solitamente vado sul sito della NASA e guardo tra le immagini del giorno, ce ne sono di bellissime e me le salvo nella cartella che poi faccio girare sul Mac.
Ma ormai abbiamo il PC a casa, quello del lavoro, il telefono o i telefoni, insomma, troppe immagini da cercare a adattare.
A volte me la cavo anche con alcune foto fatte in vacanza, vedo un bel panorama e penso “questo è perfetto per uno sfondo”.
Ma se volete qualcosa di più astratto le cose sono ancora più difficili.
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Siamo arrivati alla fine di questa puntata di Pillole di bit, vi ricordo che tutti i link relativi alle cose dette sono nelle note, che trovate sulla vostre app o sul sito.
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