#348 – Due IP su una scheda di rete

Pillole di Bit
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#348 - Due IP su una scheda di rete
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È una configurazione che si può fare senza problemi, anche a mano, basta avere alcune accortezze e sapere cosa si sta facendo

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Per tornare a parlare di reti, mi viene chiesto spesso se a una scheda di rete è possibile assegnare più di un indirizzo IP, visto che di solito se ne vede soltanto uno e assegnarne di più pare una cosa complessa e senza uno scopo utile.
Ebbene si può e serve, a volte lo facciamo senza neanche rendercene conto.

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Ci togliamo subito un impiccio: mettere a mano un IPv6 è davvero problematico, non si fa quasi mai, come detto nella puntata 304, gli IPv6 vengono assegnati automaticamente e molto spesso, anzi, è quasi sistematico, ogni scheda ne ha più di uno. Un problema di meno.
Oggi parliamo di IPv4.
Se avete bisogno di un ripasso su come funziona, potete andare a riascoltare la puntata 36, non è ancora cambiato.
La funzionalità standard di un computer in rete è trasparente per l’utente, si collega il cavo di rete, si accende, avviene la magia del DHCP server e la scheda di rete ottiene il suo indirizzo IP per poter accedere alla rete.
Se si parla di reti WiFi, dopo essersi connesso alla rete Wireless con la password o il certificato corretto, il DHCP server funziona nello stesso modo e assegna un indirizzo IP.
Se non vi ricordate come funziona il DHCP, non c’è problema, c’è una puntata anche per lui, la 225.
L’IP ottenuto permette al computer di raggiungere tutti i dispositivi sulla rete e il gateway, necessario per raggiungere tutti i dispositivi che non sono sulla rete locale.
Questo vale qualunque sia la classe dell’IP assegnata e qualunque sia la dimensione della sottorete.
Sugli stessi cavi di rete è possibile, senza problemi, far circolare pacchetti di reti diverse, senza che questi si diano fastidio.
Ci sono due modi.
Facciamo un esempio con le strade.
Su una qualunque strada possono passare auto con la targa italiana, che possiamo far finta essere i pacchetti con gli indirizzi IP della nostra rete che assegna il DHCP server del router.
Ma possono passare senza alcun problema anche le auto con targa tedesca, la strada non le blocca in alcun modo, l’importante è che sappiano dove devono andare.
Questi sono pacchetti con IP diversi da quelli che vengono distribuiti dal DHCP server della nostra rete.
Importante, non ci devono MAI essere due DHCP server nella stessa rete.
Si potrebbe obiettare che se l’ho sezionata per bene posso, ma non è cosa che succede a casa, di solito.
Nella configurazione della nostra scheda di rete, su ogni sistema operativo, possiamo andare a impostare manualmente uno o più indirizzi aggiuntivi, senza che il computer abbia problemi e senza creare problemi alla rete dove sono collegati tutti gli altri dispositivi.
Fatelo a casa, non sul vostro PC in azienda, ovviamente.
Un doppio IP si imposterà anche in modo automatico, lo vediamo tra un attimo.
Se lo impostiamo a mano, meglio non mettere un secondo gateway, se no poi il computer non sa dove mandare i pacchetti che devono uscire dalla rete locale.
Il discorso si fa complesso, ma fidatevi.
A cosa potrebbe servire?
Un esempio potrebbe essere che comprate un NAS, non lo volete mettere a disposizione della rete, ma volete accedere solo voi, in modo esclusivo e volete che sia isolato completamente dalla rete.
Gli date un IP diverso dal classico 192.168.1.X che avete sulla vostra rete.
Al vostro computer date un secondo IP della stessa rete data al NAS ed ecco che nessuno in rete lo vedrà, a meno che non vada a fare analisi dei pacchetti e scoprirà pacchetti di quella rete.
Ovviamente il NAS non potrà accedere ad Internet.
La cosa migliore sarebbe dedicare una scheda di rete solo per lui, ma un PC con due schede di rete non è una cosa così facile da trovare.
Se volete fare gli splendidi, esistono adattatori da usb/thunderbolt a ethernet molto veloci, ed ecco la seconda scheda di rete, ma siamo off topic in questa puntata.
Oppure, un altro esempio, più raro da trovare in casa.
Avete un dispositivo nuovo che sapete che ha un certo indirizzo di rete che è diverso dall’indirizzamento di casa vostra, mettete un secondo indirizzo compatibile con quel dispositivo ed ecco che lo potete raggiungere senza perdere accesso ad Internet, magari con il quale qualcuno vi sta facendo assistenza remota.
Come fa il computer a sapere che i pacchetti vanno alla rete di casa, alla seconda rete o va chiesto al gateway di uscire?
Una delle regole base del networking è che prima di chiedere al gateway di uscire si cerca il destinatario sulla rete locale o sulle reti locali se ce n’è più di una.
Se sul computer avete la rete R1 e la rete R2, la vostra scheda di rete, se vede che un pacchetto è della sottorete di R1, cercherà la destinazione in locale uscendo con il primo indirizzo, se vede che il pacchetto è della sottorete di R2, uscirà in locale usando il secondo indirizzo, se invece la destinazione è per una rete diversa, andrà dritto al gateway che gestirà poi lui dove mandarlo.
Un altro caso in cui troverete più di un IP sulla stessa scheda di rete, ma in modo automatico, è quando accendete una VPN, avrete l’IP della vostra rete locale e l’IP della VPN, che dovranno essere diversi.
In questo caso verranno anche scritte delle rotte per dire ai pacchetti se devono andare sulla vostra rete locale o all’interno della VPN, perché in questo caso avrete due gateway diversi, ma come vi dicevo prima, la gestione del traffico dei pacchetti, delle rotte e delle varie sottoreti si fa più complessa e, senza una tabellina da far vedere e tutti i numeri, in podcast è impossibile da spiegare, provo a semplificare.
Se un pacchetto ha destinazione R1, che è la rete locale, verrà mandato usando l’indirizzo principale del computer, sulla rete di casa vostra.
Se invece il pacchetto ha destinazione diversa da R1, le possibilità sono due, potrebbe essere parte di R2, la rete aziendale o Internet.
VIsto che solitamente R2 non è la stessa sottorete dell’indirizzo assegnato dalla VPN, il computer ha delle regole, chiamate rotte che gli dicono “se il pacchetto è della rete R2, allora usi il gateway che è assegnato all’indirizzo della VPN, se è diverso, allora usi il gateway dell’indirizzo di rete principale”
La lista delle rotte è chiamata tabella di routing, può essere più o meno complessa, a seconda di quanto è complessa la rete al di là della VPN.

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Provateli, non tornerete più indietro.
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Ormai è un dato di fatto, sono vecchio. L’ho capito quando mi sono accorto che tutte le nuove tecnologie inizio a usarle quando ormai sono già vecchie.
Io le scopro e dico “wooo” e gli altri intorno a me dicono “dai, siamo già alla versione 3, svegliati un po’!”
Con l’AI, peggio che mai. Ho scoperto che sapeva scrivermi la dimostrazione dei teoremi di matematica quando si poteva quasi usare per fare i video.
E nel mio lavoro installo, attivo e riparo macchine per il machine learning. Sì, è strano.
Oggi, per chi non lo conosce ancora, vorrei farvi provare NotebookLM, un servizio gratuito di Google che, caricati dei contenuti di qualsiasi tipo, da documenti a file audio o video, questi vengono indicizzati in un tempo ridicolmente breve e poi potete porre al sistema una o più domande e, in base a solo quei contenuti, il sistema vi risponderà di conseguenza, anche in Italiano.
Volendo vi fa anche un contenuto audio, tipo podcast a due voci.
Ho provato a caricare 50 puntate di Pillole di Bit e gli ho fatto domande del tipo “quante volte si è trattato di questo argomento?”, “in che puntata posso trovare una discussione su quell’altro?” e molte altre. Le risposte sono sempre state precise.
Peccato non poter caricare tutte le 350 puntate, così da poter chiedere informazioni su tutto quello che ho detto in questi 10 anni e non dover andare a cercarle a mano.
Provatelo, è magico, un po’ come tutto quello che è AI, ma che poi non è davvero intelligenza.

Questa puntata di Pillole di Bit è giunta al termine, vi ricordo che se ne può discutere nel gruppo telegram e che tutti i link e i riferimenti li trovate sull’app di ascolto podcast o sul sito, non serve prendere appunti.
Io sono Francesco e vi do appuntamento a lunedì prossimo per una nuova puntata del podcast che, se siete iscritti al feed o con una qualunque app di ascolto vi arriva automagicamente.
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Grazie per avermi ascoltato

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