
Avere tutti questi nuovi dispositivi elettrici ci pone sempre più di fronte al problema della capacità delle batterie, le loro dimensioni, il peso e quanto tempo ci va per caricarle. Forse la nuova tecnologia delle batterie al Silicio-Carbonio potrebbe darci una mano.
- La nuova tecnologia delle batterie
- Il CAD per i LEGO
- Bricklink
- Nuove regole AGCOM
- I blocchi alla navigazione della Liga Spagnola
- AGCOM verifica che non c’è modo di bloccare la pirateria
Per leggere lo script fai click su questo testo
Oggi vi porto nel futuro… il futuro delle batterie! Avete presente quelle scatoline magiche che danno energia ai nostri smartphone, computer, auto elettriche? Beh, oggi parliamo di una tecnologia che potrebbe rivoluzionarle completamente: le batterie al silicio-carbonio.
Questa puntata è stata realizzata grazie alle indispensabili donazioni di generosi ascoltatori
Gli abbonati
Ivan
Silvio
Carlo
Valerio
E le donazioni spot
Gianfranco
Massimiliano
Giorgio
Per sapere come far parte di questo elenco vi rimando al capitolo un po’ più in là nella puntata.
Prima di iniziare, vi ricordo che potete contattarmi in mille modi, su Bluesky sono francesco.iltucci.com, su Mastodon sono cesco_78 su mastodon.social o pillole dibit su hackyderm.io o via mail a [email protected], trovate tutti i link comodi comodi sull’app dalla quale state ascoltando la puntata o sul sito, rispondo sempre. Il metodo migliore però è il gruppo telegram attivo durante tutta la settimana, dove si parla delle puntate e di tecnologia in generale, siamo davvero tanti, lo trovate a pilloledib.it/telegram
Avete presente quella sensazione quando lo smartphone vi abbandona proprio sul più bello, con la batteria scarica? Magari siete in vacanza, state scattando foto a un tramonto mozzafiato, e zac! Schermo nero. O quando l’autonomia della vostra auto elettrica vi limita nei viaggi più lunghi, costringendovi a pianificare soste di ricarica che sembrano durare un’eternità? Beh, le batterie al silicio-carbonio potrebbero essere la soluzione a questi problemi, e a molti altri.
Ma prima di addentrarci in questo mondo futuristico, facciamo un passo indietro e capiamo come funzionano le batterie che usiamo oggi, quelle agli ioni di litio.
Immaginate una batteria come una sorta di condominio con due palazzi, uno positivo (il catodo) e uno negativo (l’anodo). Quando la batteria si carica, gli ioni di litio, che sono come dei piccoli inquilini, si spostano dal palazzo positivo a quello negativo, come se andassero a dormire. Quando la batteria si scarica, gli ioni fanno il percorso inverso, un po’ come degli operai che si spostano tra due edifici per svolgere il loro lavoro.
Ora, questo “trasloco” di ioni di litio è alla base del funzionamento di tutte le batterie al litio, dai piccoli accumulatori degli auricolari wireless alle enormi batterie che alimentano le auto elettriche. Ma c’è un problema…
Il problema è che il palazzo negativo, l’anodo, è fatto di grafite, un materiale che non è molto bravo a ospitare gli ioni di litio. È come se ogni appartamento potesse ospitare solo un inquilino alla volta. Questo limita la quantità di energia che la batteria può immagazzinare, un po’ come se in un grattacielo ci fossero pochissimi appartamenti.
Per farvi capire meglio, pensate al silicio come un materiale “spugnoso” che può assorbire molti più ioni di litio rispetto alla grafite. Questo significa che le batterie al silicio-carbonio possono immagazzinare molta più energia nello stesso spazio, consentendo batterie più durature o dispositivi più sottili e leggeri.
Ed è qui che entra in gioco il silicio, il nostro eroe! Il silicio è come un grattacielo super moderno, dove ogni appartamento può ospitare molti più inquilini. Questo significa che le batterie al silicio-carbonio possono immagazzinare molta più energia nello stesso spazio, o a parità di energia, occupare molto meno spazio.
Pensate a cosa potrebbe significare per i nostri smartphone: potremmo avere batterie che durano giorni con una sola carica, senza doverci preoccupare di rimanere a secco nel bel mezzo della giornata. O immaginate auto elettriche con autonomie incredibili, in grado di percorrere centinaia di chilometri senza bisogno di ricaricarsi.
Ma non è finita qui. Le batterie al silicio-carbonio hanno anche altri vantaggi, che le rendono ancora più attraenti:
Si ricaricano più velocemente: pensate a quanto sarebbe comodo poter ricaricare il vostro smartphone in pochi minuti, mentre bevete un caffè al bar, o la vostra auto elettrica in un batter d’occhio, giusto il tempo di fare una pausa in autogrill!
Funzionano meglio a basse temperature: addio ai problemi di batteria scarica quando fa freddo! Ricordate quando, in inverno, la batteria del vostro smartphone si scaricava in fretta? Con le batterie al silicio-carbonio, questo problema potrebbe essere solo un brutto ricordo.
Durano di più nel tempo: il silicio-carbonio potrebbe essere più resistente ai cicli di carica e scarica, prolungando la vita utile della batteria e riducendo la necessità di sostituirla frequentemente. Questo significa meno rifiuti elettronici e un minor impatto ambientale.
Certo, non è tutto rose e fiori. Come ogni nuova tecnologia, anche le batterie al silicio-carbonio presentano delle sfide da superare.
Il problema principale è che il silicio tende a gonfiarsi molto quando la batteria si carica. È come se il grattacielo si espandesse ogni volta che arrivano nuovi inquilini. Questo può causare problemi di stabilità e durata della batteria. Ma non temete! I ricercatori stanno lavorando per risolvere questo problema, ad esempio creando strutture “a gabbia” per il silicio, che ne limitano l’espansione.
Un’altra sfida è rappresentata dal costo. Attualmente, il silicio è un materiale più costoso della grafite, il che rende le batterie al silicio-carbonio più care da produrre. Tuttavia, con l’aumento della produzione e l’evoluzione della tecnologia, è probabile che i costi diminuiscano nel tempo, rendendo queste batterie accessibili a tutti.
Insomma, le batterie al silicio-carbonio sono una tecnologia molto promettente, che potrebbe cambiare il modo in cui usiamo i nostri dispositivi elettronici e non solo. Immaginate:
Smartphone che durano giorni con una sola carica.
Auto elettriche con autonomie di oltre 1000 km.
Droni in grado di volare per ore.
Sistemi di accumulo di energia domestici più efficienti e compatti.
E non dimentichiamoci dell’impatto ambientale. Batterie più durature e con una maggiore densità energetica potrebbero contribuire a ridurre la quantità di batterie che finiscono nelle discariche, e a promuovere l’adozione di veicoli elettrici e altre tecnologie sostenibili.
Sapevate che Honor, un’azienda cinese di elettronica, ha presentato uno smartphone con batteria al silicio-carbonio al Mobile World Congress 2023? Questo dimostra che la tecnologia sta facendo passi da gigante e che presto potremmo vedere questi dispositivi sul mercato.
Le batterie al silicio-carbonio rappresentano una vera e propria rivoluzione nel mondo dell’energia. Non solo promettono di migliorare le prestazioni dei nostri dispositivi elettronici, ma offrono anche la possibilità di un futuro più sostenibile, con meno inquinamento e una maggiore efficienza energetica.
Questo podcast vive perché io lo produco, lo registro e lo pubblico settimana dopo settimana o quasi. Ma continua ad andare avanti perché la soddisfazione di vedere le notifiche delle donazioni mi spinge a fare sempre nuove puntate, come ringraziamento e impegno nei vostri confronti. Se esce ogni settimana è grazie a voi.
E se donate, compilate il form, vi spedisco anche i gadget, così siamo tutti contenti.
Potete farlo con Satispay, SumUp o Paypal.
Potete partecipare anche usando i link sponsorizzati di Amazon o acquistare la connettività o uno degli altri servizi di Ehiweb, che sponsorizzo con molto piacere da tempo, un gestore di connettività come loro non lo trovate in giro.
Oltre alla connettività per casa FTTH o FTTC, hanno le SIM, posano fibra dedicata per le aziende, fanno servizio VoIP, hanno un supporto spaziale e tutti i loro dipendenti sono assunti a tempo indeterminato.
Provateli, non tornerete più indietro.
E se avete bisogno di un servizio di Hosting, andate da ThridEye, che ospita da anni il sito del podcast, ho fatto la mia scelta e anche qui il livello è altissimo, i contatti sono sul sito.
Dopo aver sentito la puntata scorsa, Luca, un ascoltatore mi ha scritto per dirmi che nel mondo LEGO si possono fare cose molto più interessanti che comprare solo i pezzi rotti di un set.
Se volete un set che non è più in commercio, andate su pick a brick, prendete tutti i pezzi della distinta base, spendete quel che c’è da spendere, scaricate dal sito le istruzioni ed ecco che avete il set da fare.
Oppure andate a scoprire il mondo mondo fantastico di bricklink, creato da un fan e poi acquisito da LEGO, qui potete trovare un catalogo di pezzi ancora più sterminato, ho visto che ci sono persino le singole minifigure di ogni serie e linea.
E se volete progettarvi il vostro set c’è il CAD apposito, supportato da LEGO group.
Un enorme grazie a Luca e per voi, come sempre, i link sono tutti in descrizione.
Lo sapevo io e lo sapevate voi, ma nessuno ci sperava. Nei miei script, questa parte del podcast è identificata, con un po’ di amarezza, “stacco agcom”, infatti oggi torniamo a fare il punto su questa immondizia del Piracy Shield.
Le novità di rilievo sono ben 3.
La prima è che, visto che funziona benissimo, ha ridotto drasticamente la pirateria e ha aumentato davvero di moltissimo gli abbonati ai servizi di streaming ufficiali, certo, sono ironico, non è successo niente di tutto questo, si è deciso che questo sistema adesso verrà esteso al blocco anche di streaming non sportivi, tipo film e serie TV e verrà data una stretta ai gestori di VPN, in modo che vigilino su cosa si fa mentre si usano.
Proprio quelle VPN che vengono comprate forti del fatto che nessuno guarderà che cosa fate mentre le usate, proprio da termini di servizio.Se tutto dovesse andare come AGCOM vuole, resteranno in Italia solo VPN che spiano il vostro traffico, non c’è altra soluzione. Bella prospettiva, vero?
La seconda novità riguarda un altro Paese europeo. Sapete, le cose fatte bene vanno copiate, in modo da diffonderle. Pare che la Spagna abbia messo su un sistema di controllo della pirateria degli streaming sportivi così imponente che durante le partite, più della metà dei siti nazionali non sono raggiungibile. Un po’ come in Iran durante gli esami di stato, quando spengono Internet a tutta la popolazione per non far copiare gli studenti.
L’idiozia è talmente a livelli stellari che secondo me, a questo punto, si potrebbe tornare a trasmettere lo sport via satellite e lasciar stare Internet al resto, perché se c’è un limite, è stato ampiamente superato.
L’ultima, forse la più divertente, è che il commissario AGCOM ha ordinato su uno store cinese una chiavetta per vedere lo sport pirata, ci ha provato e ci è riuscito.
Ha commesso un illecito e lo ha raccontato, direi che fin qui siamo tutto d’accordo.
Chissà se ha anche capito che, in barba al sistema che sta gestendo direttamente lui e che sta rompendo tutta Internet, la pirateria avrà sempre uno sbocco e che questo sistema di Shield ha ben poco, al massimo è un muretto di sassi sparsi buttati in mezzo a un fiume.
Nel frattempo, noi, inermi, guardiamo andare tutto a rotoli.
Inermi e decisamente arrabbiati.
Un plauso a me che non ho detto neanche una parolaccia.
Questa puntata di Pillole di Bit è giunta al termine, vi ricordo che se ne può discutere nel gruppo telegram e che tutti i link e i riferimenti li trovate sull’app di ascolto podcast o sul sito, non serve prendere appunti.
Io sono Francesco e vi do appuntamento a lunedì prossimo per una nuova puntata del podcast che, se siete iscritti al feed o con una qualunque app di ascolto vi arriva automagicamente.
Se volete partecipare alla realizzazione della puntata speciale di Pillole di Bit Stories, andate su pilloledib.it/sostienimi e fate la vostra parte, se a fine mese il cerchio delle donazioni di riempie, realizzerò la puntata speciale.
Grazie per avermi ascoltato
Ciao!
Ma… ve ne siete accorti?
Pillole di Bit (https://www.pilloledib.it/) è un podcast indipendente realizzato da Francesco Tucci, se vuoi metterti con contatto con me puoi scegliere tra diverse piattaforme:
– Telegram
– BlueSky
– Il mio blog personale ilTucci.com
– Il mio canale telegram personale Le Cose
– Mastodon personale
– Mastodon del podcast
– la mail (se mi vuoi scrivere in modo diretto e vuoi avere più spazio per il tuo messaggio)
Rispondo sempre
Se questo podcast ti piace, puoi contribuire alla sue realizzazione!
Con una donazione diretta:
– Singola con Satispay
– Singola con SumUp
– Singola o ricorrente con Paypal
Usando i link sponsorizzati
– Con un acquisto su Amazon (accedi a questo link e metti le cose che vuoi nel carrello)
– Attivando uno dei servizi di Ehiweb
Se hai donato più di 5€ ricordati di compilare il form per ricevere i gadget!
Il sito è gentilmente hostato da ThirdEye (scrivete a domini AT thirdeye.it), un ottimo servizio che vi consiglio caldamente e il podcast è montato con gioia con PODucer, un software per Mac di Alex Raccuglia